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Come il fitness aiuta a prevenire e concorre a curare il diabete

 

Una vita sedentaria è una delle principali cause del diabete, spesso associata ad un alimentazione ipercalorica.

Numerosi studi hanno dimostrato come un attività fisica di 150 minuti alla settimana riduce, anche in soggetti con comportamenti ad alto rischio di ammalarsi di diabete, il rischio del 50-60% (per esempio 50 minuti per 3 volte a settimana).

 

E preferibile una combinazione di esercizi aerobici (camminata, corsetta, bici, spin-bike, allenamento funzionale, nuoto ecc.) con esercizi anaerobici (sollevamento peso, lavoro agli elastici ecc.). Un attività aerobica, inizialmente consumerà prevalentemente carboidrati (cioè zuccheri), dopo 30 minuti però l’organismo soddisferà il nostro bisogno energetico prevalentemente bruciando acidi grassi. Viceversa lo sforzo di breve durata, ma intenso del sollevamento pesi, chiama in causa solamente gli zuccheri per la produzione energetica.

 

Ai fini del controllo e/o prevenzione della glicemia (diabete), un mix bilanciato tra questi due tipi di attività, produce sicuramente buoni risultati.

Quando svolgiamo attività fisica il nostro organismo ha bisogno di energia, la quale viene fornita dagli zuccheri/carboidrati. L’afflusso di sangue nei muscoli durante l’esercizio fisico aumenta e con esso anche l’apporto dello zucchero nel sangue ai muscoli, che lo utilizzano come carburante per svolgere l’attività stessa. Si capisce intuitivamente come questo meccanismo di consumo degli zuccheri contribuisce a mantenere stabili i livelli di zuccheri nel sangue e prevenire il diabete in soggetti sani, mentre funge come una dose di insulina naturale in soggetti ammalati di diabete. Quest’ultimi debbono tenere conto dei benefici che lo sport ha, nell’abbassare i livelli di glicemia, adattando (riducendo) l’apporto farmacologico di insulina prima di sessioni di fitness, per non incorrere in ipoglicemia (carenza di zuccheri). Il fitness può quindi aiutare i soggetti ammalati di diabete a ridurre l’apporto farmacologico di insulina.

 

Non solo, l’attività fisica favorisce l’aumento della massa muscolare, la quale aumenta il metabolismo di base (quindi anche a riposo), il quale consuma più calorie e quindi anche più zuccheri, promuovendo un livello di glicemia più sano.

 

  

 

E dimostrato inoltre che lo sport migliora la sensibilità dei ricettori di insulina nelle cellule, consentendo così alle cellule muscolari di assorbire (ricevere) maggiori quantità di zuccheri che l’insulina trasporta dal sangue alle cellule. Le cellule muscolari utilizzano questo apporto di zuccheri in due modi. Uno lo abbiamo già menzionato, bruciare gli zuccheri come carburante per lo svolgimento delle nostre attività quotidiane e lo sport. Il secondo è il ripristino dei nostri depositi di glicogeno nei muscoli, svuotati dall’attività fisica svolta, al fine di nutrirli e consentire un buon recupero. In entrambi i casi si toglie zucchero dal sangue (riducendo così i livelli di zucchero nel sangue, ovvero la glicemia che ci fa male) per metterlo a disposizione all’interno delle cellule. Dato che questo effetto svanisce dopo 48 ore è consigliabile svolgere un attività sportiva regolare e ben distribuita nella settimana. E preferibile impiegare meno tempo più volte la settimana piuttosto che molto tempo poche volte la settimana.

 

Il processo di ripristino dei nostri depositi di glicogeno nei muscoli può durare anche 12-48 ore dopo la nostra sessione di fitness. Ai soggetti ammalati di diabete si consiglia di misurare il livello di glicemia dopo l’allenamento. A causa del processo sopra descritto, che riduce i livelli di zuccheri nel sangue, può essere necessario abbassare la dose farmacologica di insulina o addirittura rinunciarci, per non incorrere in carenza di zuccheri (ipoglicemia). Fondamentalmente si possono perseguire due metodi per stabilizzare la situazione. 1) Ridurre o azzerare il farmaco di insulina 2) Aumentare l’apporto di carboidrati/zuccheri.

 

Consiglio inoltre agli atleti con diabete di portare con se sempre dei cibi (tipo barrette di cereali o energetiche, qualche biscotto ecc.) contenenti zuccheri/carboidrati a rilascio veloce per compensare eventuali cali di zucchero durante l’allenamento. Molto utile sarebbe anche la misurazione del livello di zuccheri nel sangue prima dell’allenamento, in modo da individuare a priori se il livello è basso a causa di dosi di farmaci di insulina presi in precedenza. Se si, mangiare dei carboidrati 1,5 ore prima di iniziare con lo sport, visto che il livello di zuccheri si andrà ulteriormente abbassando durante l’esercizio. Per un diabetico il livello ottimale prima della sessione di allenamento è di 150-180 mg/dl.

 

Attenzione i concetti, in riferimento a soggetti ammalati di diabete esposti in questo articolo valgono soltanto per gli ammalati di diabete di tipo 2! Soggetti con patologia di diabete tipo 1 si debbono consultare assolutamente col medico per quanto riguarda le indicazione e linee guida su come beneficiare dell’attività sportiva. Quest’ultimi non producendo insulina e essendo a rischio chetoacidosi, debbono rispettare delle procedure particolari, che solo il medico può indicare!!

 

ben&fit

Vincenzo Modica

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